Quando nel 1663 i monaci paolini si stanziarono a Olimje, iniziarono lo studio metodico delle piante. Secondo la loro regola, ogni monastero doveva avere una stanza per i fratelli ammalati chiamata infirmaria. Uno dei frati era l'infermiere ed era a disposizione degli infermi.
Alcuni monaci si dedicarono del tutto alla fitoterapia. Raccoglievano e coltivavano piante medicinali, per i loro preparati fatti in casa. Un dipinto del 1681 raffigura il monastero, accanto al quale ci sono due orti, dove presumibilmente venivano coltivate anche le piante medicinali. Ma più che nella potenza delle piante, i monaci confidavano nella forza della preghiera. Il priore di Olimje Eggerer, nella sua opera "La piccola farmacia del paradiso", riteneva che la fede e la fiducia nell'aiuto divino "sono più efficaci di tutti i rimedi di Dioscuro e di Galeno combinati". Ciononostante i padri Paolini tennero sempre conto dei risultati della scienza medica e approntarono al pianterreno della torre sud una stanza, oggi chiamata "Antica farmacia". La camera ha magnifici affreschi dipinti dal celebre Antonio Lerchinger da Rogatec. Possiedono un grande valore artistico, ma ancora più importante, ci parlano della via per arrivare alla salute e alla felicità.